L’aumento imprevisto dell’antimateria e il cambiamento del Dna umano: l’analisi del fisico e teologo Gian Piero Abbate
Gian Piero Abbate è un fisico che ha progettato un pezzetto del sincrotrone utilizzato dal suo collega Carlo Rubbia al Cern di Ginevra per gli studi sulle particelle elementari, ripagati col premio Nobel nel 1984.
È, per anzianità di servizio, il più vecchio esperto della Commissione europea incaricato di revisionare i progetti di ricerca tecnologica su energie alternative, informatica e domotica, inserito già 30 anni fa nel primo Esprit (European strategic program on research in information technology).
È un teologo, con diploma conseguito presso l’Istituto di formazione teologica e promozione umana della diocesi di Pordenone, persuaso che nel genoma un giorno si rintraccerà il collegamento fra l’uomo e il Creatore.
È uno studioso della cabala, l’antica tradizione mistico-esoterica dell’ebraismo che, partendo dalla data di nascita di un individuo, è in grado di stabilire i Nomi di Dio, cioè le manifestazioni dell’Altissimo nell’uomo.
Oggi, ci siamo imbattuti in un suo articolo, in cui analizza il collegamento tra fisica e spiritualità e dove ricerca, simbolicamente e scientificamente, una possibile integrazione fra gli eventi che stanno accadendo sul piano materiale e quelli che potrebbero verificarsi sui piani sottili.
Egli inizia facendo riferimento alle canalizzazioni di Kryon, un’entità angelica che parla attraverso Lee Carroll, esoterista, oratore e scrittore statunitense. Abbate si appoggia ad un riferimento che emerge in modo frequente nelle canalizzazioni, per compiere un’interessantissima riflessione olistica che tocca gli ambiti apparentemente più inconciliabili. Ci parla infatti di materia e antimateria e di come il nostro DNA stia cambiando in modo assolutamente inconciliabile con la logica razionale, ma comprensibile con le interpretazioni esoteriche e mitologiche.
Consigliamo vivamente la lettura, molto chiara, nonostante qualche termine tecnico, fino alla fine.
“Nelle canalizzazioni di Kryon si trova l’annuncio che la matta, o il jolly, usando il linguaggio delle carte, sarebbe uscita.
La matta è un imprevisto, una carta che può cambiare tutta la dinamica del gioco, ribaltare le sorti, e penso che tanti si siano chiesti cosa possa essere questo evento così imprevedibile.
Come fisico e teologo ho sempre sostenuto che non c’è differenza tra spirito e materia, e di conseguenza ogni cambiamento, personale o globale, debba trovare riscontro in eventi fisici, misurabili. D’altra parte questi coinvolgono tutte le componenti di ciò che esiste: materia, antimateria e materia oscura, anche se abbiamo studiato molto solo la prima e ben poco le altre.
Ora c’è un evento inaspettato, non previsto dalle teorie, che ribalta tutte le nostre credenze: la comparsa dell’antimateria, in modo massiccio e crescente, sulla Terra [1].
Abbiamo speso ingenti capitali per produrre dell’antimateria in laboratorio, anche per dimostrare la sua esistenza. Ovviamente, ma non era così ovvio in principio, ogni volta che abbiamo prodotto una particella di antimateria, questa si è annichilita con la sua omologa, producendo quanto previsto. Ma la materia è composta di 12 particelle elementari, e ulteriori 12 antiparticelle costituiscono l’antimateria. Quindi l’antimateria che sta crescendo in totale convivenza con la materia non si annichilisce, perché questo evento avviene solo se le due combinazioni di 12 parti sono identiche, il che statisticamente può accadere, ma è molto raro e irrilevante. Quindi materia e antimateria convivono pacificamente.
Questa improvvisa comparsa e crescita dell’antimateria sulla Terra riguarda ogni corpo fisico esistente, e quindi anche il nostro corpo.
Un elemento importante da considerare è che per l’antimateria il tempo scorre in direzione opposta al nostro. Questo concetto è difficile da capire per la nostra mente, abituata a un tempo lineare che scorre solo in un verso. Non ho parole adeguate per esprimere un concetto che è al di fuori della nostra esperienza, ma è come se l’antimateria venisse dal futuro e andasse verso il passato.
Ovviamente questo non poteva non avere conseguenze sul nostro DNA, ed ecco che puntualmente scopriamo che c’è un DNA che ruota al contrario di quello normale, e cioè che c’è un DNA che viene dal futuro.
Mi sono chiesto se questa non sia la matta prevista da Kryon. Ovviamente la Vita è così creativa e imprevedibile, che non posso avere alcuna certezza.
Però ho iniziato a riflettere sulle conseguenze dell’aumento dell’antimateria, che se continua con il ritmo attuale arriverà ben presto a raggiungere la poca materia che compone la Terra e tutto ciò che noi osserviamo. La materia “ordinaria”, quella fatta da protoni, neutroni, elettroni e particelle, tanto per capirci, è meno del 5% della materia totale.
Questi cambiamenti nella struttura della materia mi hanno portato anche a riflettere sull’Apocalisse e ciò che Giovanni vede. Forse la nostra interpretazione, basata sul tempo lineare e la razionalità, è totalmente errata.
Ad esempio, lo spostamento dell’asse di rotazione della Terra è un evento che anche i geofisici si aspettano come imminente. Il ritrovamento di un pachiderma in mezzo ai ghiacci della Siberia, ancora ben conservato, che nello stomaco aveva del cibo ancora non digerito, ci ha fatto desumere che il precedente spostamento dell’asse è stato repentino, e che il clima locale, visto il cibo ingerito, era molto mite.
Da ciò sono derivate previsioni catastrofiche sulle conseguenze del futuro spostamento: inondazioni, eruzioni, una vera ecatombe. Tutto queste è sicuramente accaduto in passato, e la mente lineare ci ha portato a dire che allora accadrà anche in futuro. Ma la creatività della Vita va oltre ogni nostra immaginazione.
Se l’antimateria eguaglia la materia tutte queste previsioni vanno riviste. Lo spostamento dell’asse terrestre può avvenire senza alcuna di queste conseguenze.
Non voglio qui entrare nel merito delle teorie fisiche, sconvolte da questi eventi, ma semplicemente voglio sottolineare che tutte le previsioni danno per scontata una certa visione della forza di gravità. La gravità, in modo classico, è vista come l’attrazione che si genera dall’interazione tra due corpi. Newton ha definito la forza che si genera tra due corpi, come prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato delle loro distanze. Peccato che la legge non sia applicabile a tre corpi, altrimenti secondo quella legge la Luna dovrebbe orbitare attorno al Sole, e non attorno alla Terra.
Il punto è che la gravità è tutt’altra cosa rispetto a quello che ci hanno insegnato a scuola. E poi la comparsa dell’antimateria comporta anche l’antigravità, mai tenuta in conto da alcuno: ad esempio, l’antimateria “cade” verso l’alto, non verso il basso.
La conseguenza ultima è che i poli si possono spostare senza provocare alcuna conseguenza materiale, se non il riallinearci con le Pleiadi e permetterci di ristabilire l’antico contatto con le nostre origini.
Chiuso questo esempio, voglio passare a un altro esempio, un punto cruciale dell’Apocalisse, quello che riguarda i due “testimoni”. In realtà l’intera Apocalisse andrebbe rivisitata in una visione inversa del tempo, e mi riprometto di farlo in seguito. Per ora mi soffermo su questo punto che mi è molto caro, e che riguarda la morte e la rinascita dei due testimoni: non a caso Giovanni dice che i loro corpi saranno esposti per oltre tre giorni. Non metto in discussione la visione, e il suo significato esoterico, ma l’interpretazione razionale che le abbiamo dato sulla base della nostra esperienza basata sul tempo lineare. Con l’antimateria abbiamo una inversione del tempo, e quindi è chiaro che la “morte” dei due testimoni non è quella che conosciamo, ma è solo il passaggio dal tempo all’anti tempo. Siccome i pochi fisici che dicono queste cose, ormai evidenti dal punto di vista strumentale, ma trascurate dalla scienza ufficiale asservita al potere, sono di solito presi per pazzi, le istituzioni che detengono il potere saranno prese in contropiede, per usare un termine calcistico, dagli eventi descritti dall’Apocalisse. I due testimoni non muoiono, ma semplicemente invertono il tempo. Di conseguenza possono tornare in vita, come Lazzaro, ma non allo stesso modo: per Lazzaro, al quarto giorno, ci volle l’intervento di Gesù a donargli una nuova vita, visto che quella passata ormai era andata, mentre in questo caso quella passata è ancora attiva, grazie all’inversione temporale. Inoltre possono “ascendere al cielo” con il corpo, visione che va interpretata. L’ascesa al cielo potrebbe essere tante cose, dall’imbarco in una astronave a una illuminazione buddhica, quella che lo stesso Gesù fece in vita.
Come i suoi apostoli che erano con lui sul monte non capirono ciò che stavano vedendo con i loro occhi, così anche Giovanni non ha potuto capire ciò che vedeva nelle sue visioni. E sinora non l’abbiamo capito neppure noi. Perché il cielo e la terra non sono quelli attuali, ma “i nuovi cieli e le nuove terre”, magari fatti con una gran percentuale di antimateria. E ricordo di nuovo che questa, essendo soggetta all’antigravità, “cade” verso l’alto, verso il cielo e non verso il basso.
Una ulteriore considerazione riguarda il tempo. Che il tempo non esiste lo ha già detto Einstein, molti anni fa, ma sembra che ben pochi abbiano preso seriamente quanto detto. Forse perché un tempo lineare è alla base del potere di coloro che cercano di controllare la Terra, dell’economia capitalistica, delle banche, delle istituzioni religiose, e quindi il fatto che il “dio tempo” non esista non fa comodo a nessuno. Purtroppo non fa comodo neppure ai seguaci di certe ideologie e certe filosofie, basate sul tempo lineare e la dualità, e che vanno tanto di moda nell’attuale New Age.
Il cambiamento è veramente un Cambiamento, globale, imprevisto perché imprevedibile, che passa attraverso una rivoluzione della struttura della materia. Anch’io, nonostante abbia sempre detto che l’evoluzione “spirituale” si misura nelle manifestazioni materiali, perché le due cose sono una sola, rimango stupito di fronte alla creatività della Vita, che è veramente abbondante.
Qualsiasi teoria, o istituzione, o dogma che si basi sul dio tempo, immutabile, unidirezionale, o più semplicemente su concetti come il passato – presente – futuro, è da lasciare alle spalle, da considerarsi superata e non più vera, frutto di una illusione della parte razionale della nostra mente, di quella materia grigia che, guarda caso, è anche’essa meno del 5% della sostanza cerebrale.
Così come il Tutto è il Vuoto, essendo questo la cosa più piena che conosciamo in Fisica, altrettanto il Tutto esiste solo nel “qui e ora”. Passato e futuro non esistono nel Tutto. Soprattutto il futuro non esiste, e questa idea spaventa il nostro 5% del cervello, la mente “razionale”. Sempre di più scopriamo che è “razionale” solo perché vuole sempre aver ragione, negando persino le evidenze.
Infine non posso trascurare le conseguenze sul nostro corpo, in particolare sul DNA.
Sono molte le scoperte rivoluzionarie che la Fisica sta facendo, dalla struttura della materia all’astrofisica, ma un settore molto importante è quello della biofisica.
In questo settore iniziamo a capire meglio quanto ci è stato comunicato da Kryon. Non abbiamo un DNA, ma tre DNA che convivono [2]. Questi si differenziano per lo “spin”, cioè il senso di rotazione. Due ruotano in senso orario, quindi rispettano il passare del tempo come lo conosciamo da sempre, ma uno ruota in senso inverso, quindi è come se fosse un DNA che viene dal futuro. Non crediate che stia affermando che il fato esiste, anzi è proprio il contrario. Solo che l’idea che ci sia qualche cosa dentro di noi che percorre il tempo in senso inverso da quello che conosciamo è inconcepibile per la mente razionale.
Ma questa scoperta comporta la possibilità di raggiungere, con il corpo attuale, l’immortalità. Ho esposto, nel mio nuovo libro “I 12 strati dell’immortalità”, come raggiungere questo risultato da un punto di vista pratico, ma ci sono arrivato solo attraverso esperienze personali. Ora arrivano, a posteriori, le conferme scientifiche. Mi sa che dovrò rivedere e completare la stesura prima della sua pubblicazione.
I tre DNA rappresentano, visti nella logica tridimensionale, il passato, il presente e il futuro, ma in modo dinamico, non statico. Però sarebbe meglio considerarli da un diverso punto di vista. Utilizzando lo schema della Cabala e dell’Albero della Vita, i tre DNA sono la memoria di tutto ciò che è successo nelle nostre vite, la centrale di comando del qui e ora, che pilota la vita attuale, e l’intento, l’innato, la dimensione del futuro già presente nell’oggi.
“Vorrei essere immortale”. “Potresti essere immortale”, risponde la Vita. Quando sarò immortale? Mai!
“Voglio essere immortale”. “Puoi essere immortale”, risponde la Vita. Quando sarò immortale? Mai!
“Sono immortale”. “Le tue cellule sono cambiate”, risponde la Vita. E sei immortale! La Vita conosce solo il qui e ora. Ma affermare di essere immortale andando contro ogni logica e apparenza significa proiettare il futuro nel presente. E il presente risponde, adeguandosi.
Lo so che è molto difficile per la nostra mente accettare tutto questo. Però il mio solito oculista, dove sono andato nei giorni scorsi per fare dei nuovi occhiali, visto che quelli che avevo erano diventati troppo forti, avendo le misurazioni di 6 anni fa, mi ha confermato che ho recuperato buona parte della vista, cosa impensabile per un presbite, e visto che lo specchio, ogni mattina, mi dimostra che i capelli da bianchi stanno tornando sempre più neri, e considerato che la mia energia vitale, incluso quella sessuale, ha iniziato ad aumentare, invece che affievolirsi, come è consueto con l’invecchiamento, la mia mente si è dovuta piegare all’evidenza. Soprattutto a quella strumentale dell’oculista.
Siamo nel bel mezzo del cambiamento. Come previsto il cambiamento è globale, a tutti i livelli.
Non trascuriamo il livello materiale. Il nostro corpo non è solo il tempio dell’Anima, è molto di più. La dualità non esiste, tutto è trinitario, multilivello e multidimensionale.
Utilizziamo questa opportunità per oltrepassare i nostri preconcetti, gli schemi e le convinzioni del passato, per aprirci all’impossibile, per essere i “folli di Dio”, quel Dio che è in noi, quel Dio che siamo.
Arrendiamoci all’abbondanza della Vita, che è ben più creativa di ogni nostra immaginazione e di ogni sogno.
Abbiamo già scongiurato la III Guerra Mondiale, se ci mettiamo un po’ di buona volontà riusciremo anche ad evitare la “grande tribolazione”, che non è più necessaria.
Però potrebbe essere un frutto di quel 5% della nostra mente, che ci condiziona: se non elimineremo questo preconcetto, alla fine ci sarà la grande tribolazione, perché l’avremo creata noi, avendo trasformato questa idea in un pensiero fisso.
Attiviamo il restante 95%, anzi, seguiamo quello che la materia bianca già ci rende disponibile ogni giorno.
Accogliamo nel giusto modo l’antimateria e i regali che comporta, anche nel corpo fisico.
Dopo aver capito che non ha senso dire che è la Terra che ruota attorno al Sole, perché è vero anche l’opposto, la Fisica, se uniamo quanto emerge dalle sue varie componenti, ci sta portando a riscoprire la centralità dell’Uomo rispetto al Creato.
Il Creato non è fatto da oggetti che vivono una vita propria, né di leggi fisiche immutevoli e assolute. Tutto dipende da noi, che siamo gli “osservatori” in un sistema che certamente, in termini scientifici, non è isolato.
Non si tratta di montare in superbia, bensì capire la grande responsabilità che abbiamo: la Genesi ci dice che siamo usciti dall’Eden perché, come “figli degli uomini”, siamo uguali a Dio. Non più a immagine e somiglianza, ma uguali.
Le esperienze cumulate in tante vite dovrebbero oggi servire a capire che come divinità abbiamo il controllo non solo su di noi, ma su ogni cosa, sia quelle esistenti, ma anche quelle “immateriali”, che solo potenzialmente esistono.
Forse non siamo gli unici a godere di questo privilegio, o forse sì, non lo sappiamo.
Però noi non siamo Adam, “Signori della Terra”, figli a immagine e somiglianza, ma siamo Elohim, uguali a Lui. Quindi dobbiamo comportarci come Lui, perché anche questo Cambiamento evolverà in funzione di quello che saremo istante per istante.
L’astrofisica ci sta già dimostrando che l’evoluzione della Terra non è separata dal Sole, dal Sistema Solare, dalla Galassia, dall’intero Universo.
Negli ultimi anni abbiamo indagato il nostro collegamento personale con il Tutto, ma non abbiamo abbastanza riflettuto sulle conseguenze del nostro essere. Ancora troppa attenzione è dedicata a cosa facciamo, troppo poca a cosa siamo.
Ma è cosa siamo che determina cosa facciamo, e cosa accade, e cosa non può accadere. Quest’ultimo aspetto della nostra regalità è spesso trascurato.
Quindi apriamoci all’Amore incondizionato. Incondizionato, cioè al di fuori dei condizionamenti della razionalità. Amore e Compassione: essere Amore per usare la Compassione come strumento operativo.
Perché il “Nostro essere prezioso che è ovunque”, usando le vere parole di Gesù, ovvero quel “Padre nostro che sei nei cieli”, siamo noi.”
Fonti: camminanelsole.com e ilgiornale.it - Autore: Gian Piero Abbate / Pubblicato da: lospecchiostorto.com